Come a ricompensa di tutto questo, lui ora si ritrovava solo,
svergognato, deriso, a nessuno necessario e disprezzato da tutti.
Sentiva che non poteva allontanare da sé il disprezzo della gente perché
quel disprezzo non derivava dal fatto che egli fosse cattivo, in questo
caso avrebbe potuto sforzarsi di essere migliore, ma dal fatto che lui
ere infelice in modo vergognoso e ripugnante. Sapeva che per questo, per
il fatto stesso che il suo cuore era dilaniato, loro sarebbero stati
spietati nei suoi confronti. Sentiva che la gente lo avrebbe annientato
come i cani dilaniano un cane ferito che guaisce dal dolore. Sapeva che
l'unica salvezza dalla gente stava nel nascondere le sue ferite.
(Anna Karenina - Lev Tolstoj)
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mercoledì 20 novembre 2013
Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima
mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul
palato per battere, al terzo, contro i denti. Lo. Li. Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.
(Lolita - Vladimir Nabokov)
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.
(Lolita - Vladimir Nabokov)
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